Le Ali del Drago Caduto

di Solomon Troy Cassini

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    Titolo: Le Ali del Drago Caduto
    Autore: Solomon Troy Cassini
    Genere: Romanzo
    Casa Editrice: Asengard Edizioni
    Collana: Elfheim
    Saga: Dark Tales of Light
    Prezzo: 15,50 €
    ISBN: 978-88-95313-05-4

    LA TRAMA
    Attenzione! Di seguito viene rivelata parte della storia del libro.

    Due mondi, un unico destino.
    Zentress: La Terra degli Spiriti Ardenti, il mondo dei draghi.
    Un giorno come tanti, Azhra, matura dragonessa dalle scaglie Verdi da alla luce (o alle Tenebre) un piccolo drago, speciale, raro come solo i Draghi Neri possono esserlo.
    Lo chiama Yerwinbaldus, Colui che oscura l`oscurità stessa.
    Non è solo un Nero, è un Lucifago, un drago capace di inghiottire nella sua Tenebrosa magia la Luce del Mondo.

    Alle Colonne di Belial un esponente della sua specie è il prediletto dal dio oscuro, egli lo cerca sempre, per poter così mettere in atto i suoi piani di espansione su altri mondi. Per i draghi comuni, un Lucifago è una maledizione, un reietto, un essere capace solo di pura malvagità.
    Azhra questo lo sa bene e così inizia il suo lungo viaggio disperato assieme al figlio, per poterlo portare alla salvezza, per non doverlo mai consegnare a Belial quando verrà a prenderlo.
    Allo spuntare della dodicesima zanna nelle fauci del giovane Yerwinbaldus purtroppo i timori materni prendono vita e, ingannata, le viene sottratto il figlio.
    Yerwinbaldus segue gli altri draghi Neri, vinto da una curiosità per l`apprendimento del potere che ha sempre scalpitato in lui.
    Azhra non si arrende, prima che l`ombra del figlio possa sparire per sempre dalla sua vista, con l`amore che solo una madre può provare, riesce a lanciare inconsapevolmente un incantesimo arcano, diretto al petto del figlio: "Il tuo destino sarà il mio".

    Yerwinbaldus è destinato alle Colonne di Belial e vi si sta dirigendo, scortato da quelli che saranno i suoi maestri nelle arti potenti ed elitarie della specie Nera.
    Diverrà un`arma letale per tutti i mondi e ben presto avrà come obiettivo di distruzione il nostro mondo...


    Abbazia di Melk, Austria Orientale.
    Un giorno, come tanti, al novizio Edgardo, aspirante ai voti di un isolato monastero benedettino, viene commissionato un incarico semplice, prendere dell`acqua per l`irrigazione dell`orto dall`antico pozzo nel cuore del bosco che cinta l`abbazia. E` estate e la siccità dell`acquedotto si fa sentire anche in quel luogo.
    Al pozzo però accade il miracolo, tutta l`acqua non è più limpida e cristallina, ma si è trasformata in sangue e uno strano riverbero affascina chi vi guarda dentro.

    L`Abate Vigard e il priore Ottavio devono far fronte al marasma che si creerebbe attorno a questo evento e prima di tutto avvisano il Vaticano affinchè questi mandi un`esperto per avvalorare o meno l`ipotesi religiosa.
    Ileanor, una sienziata, giunge così al luogo del mistero.

    Lo spaesamento è enorme, il monastero è da sempre stato isolato dal resto del mondo, anche il tempo sembra talvolta essersi fermato. Non è nemmeno raggiunto dal segnale per i cellulari e improvvisamente si abbatte anche una furiosa tempesta, che peggiorerà la questione. La corrente viene a mancare completamente nel monastero, come d`altronde le vie stradali di accesso, coperte e dall`acqua e dal fango. Melk sembra essere completamente un mondo a parte.

    La forestiera inizia la sua opera per prelevare campioni, scortata da un monaco del tutto singolare, Padre Clemenzio. Il maestro degli ospiti sembra non voler conservare le regole e abitudini del posto, nonchè viene continuamente sbeffeggiato o additato dagli altri monaci, come vecchio pazzo adoratore di dei pagani. Il Priore Ottavio è sensibilmente la persona più contrariata per il suo comportamento, che lui ritiene indegno e blasfemo.

    In una notte peggiore delle altre, Ottavio si fa seguire da Ileanor fin dentro un salone, nelle cripte della chiesa del cimitero. Là la ragazza scoprirà un ampio salone con un mosaico antico e la battaglia di San Giorgio con un Drago Nero, famosa leggenda religiosa, preannuncerà un destino imminente...

    I PERSONAGGI PRINCIPALI

    Yerwinbaldus: Il drago Nero della specie dei Lucifaghi.

    Azhra: madre di Yerwinbaldus, dragonessa Verde.

    Nigal: padre di Yerwinbaldus, fugge non appena suo figlio viene disconosciuto dalla comunità dei draghi di Zentress.

    Nogremium: drago Nero, colui che addestrerà Yerwinbaldus alle arti di Belial

    Davesangelo: drago Albino, paladino della Luce. Il primo avversario del drago Nero. Strapperà un occhio al Lucifago, prima di essere inghiottito dalle Tenebre.

    Belial: il dio delle Tenebre, conosciuto con questo nome dai draghi. Può essere paragonato a Lucifero nell`ideologia cristiana.


    Abate Vigard: l`Abate di Melk, detito alla disciplina del luogo.

    Priore Ottavio: Vice dell`Abate.

    Padre Clemenzio: anziano frate dai modi originali. Il maestro degli ospiti e forse la persona che più conosce Melk.

    Ileanor: la scienziata mandata dal Vaticano per l`investiagazione sul miracolo del pozzo
    Novizio Edgardo: giovane monaco, non ha ancora preso i voti. Rimane scioccato dall`esperienza al pozzo.

    COMMENTO

    Attenzione! Alcuni riferimenti sono da considerare spoiler.

    Provare a scrivere un unico commento a questo romanzo è a dir poco riduttivo. Per quanto mi riguarda penso infatti che l`approccio al testo possa essere molteplice e quindi molteplici diverranno le conclusioni, a seconda dei casi e della complessità di idee e perciò di analisi che un lettore vuole intraprendere.
    Parlo di molteplicità di approcci in quanto questo libro può essere benissimo proposto a diverse tipologie di lettori. Si camuffa abbastanza bene per una fascia di età dagli 8 ai 13 anni, come favola fantasy, come classica lotta bene-male e introduce a piccoli passi magari la religiosità, come si può vedere per la battaglia di San Giorgio e il drago.
    Ma può benissimo affascinare una fascia d`età più matura che colloco fino alla fine dell`adolescenza (intorno ai 18 anni) dove il lettore può apprezzare qualcosa di più del libro, magari essendo già stato introdotto al mondo del fantasy e magari avendo notato come questa storia si discosti un po` dai luoghi comuni presenti in molti libri, soprattutto di filone Tolkeniano.
    Infine sono sicura che, come è accaduto per me, la vita di Yerwinbaldus, di sua madre e dei monaci di Melk possa essere maggiormente analizzata e compresa dall`adulto, così che nel suo processo metabolico di lettura, possa scoprire sottili richiami ed evocazioni a moltissimi temi, anche odierni.

    Di seguito provo quindi a fare una veloce carrellata su quello che mi ha colpito di più:

    _La continua lotta fra il bene e il male: sarà una banalità ma è su questo antagonismo che si appoggia da sempre il mondo, La Luce e La Tenebra, il giorno e la notte, l`amore contro l`odio. In questo romanzo è il filone centrale della storia. Mai tema abusato, anzi concretamente analizzato. Per Cassini non c`è netta distinzione fra i due mondi, né ci deve essere, poichè ripercorre più volte con assoluta certezza la convinzione che sia più importante l`equilibrio fra le due parti, piuttosto che una rivalsa di una di esse. D`altronde Yerwinbaldus non è così malvagio come tutti credano che sia e un esponente del mondo "puro" come padre Ottavio si rivelerà corrotto, come anche il novizio Edgardo, così pio e volenteroso di prendere i voti, il primo che crede al miracolo divino si ritroverà ad uccidere una creatura del suo dio, combattuto ma non troppo tra i suoi sentimenti.
    _L`amore di una madre: ovvero Azhra, così umanizzata nel suo essere dragonessa, così convinta della possibile redenzione del figlio e anche chioccia nelle sue vesti da anziano monaco pazzo. Per amore maledice anche il cuore del figlio, facendogli più volte procurare una tachicardia simile ad un infarto. Per amore fugge con lui per tutta Zentress, esula tra i suoi simili e infine per amore è pronta a morire con lui nel salone.
    _Essere Drago: non più visto come un essere completamente estraneo alle passioni umane, né però sminuito al limite del ridicolo come accade (scusate) per Eragon, creature di un mondo a parte comunque collegate a tutti gli altri mondi.
    Non più terribili o servili con gli umani, ma complessi seppur sempre nobili ed eleganti.
    La loro struttura sociale è comparabile a quella umana, persino nel proprio credo (vedasi il battesimo di fuoco).
    _Essere Monaco: o meglio i doveri di un monaco benedettino di un monastero "ai confini del mondo". Imbrigliato per propria volontà in regole rigide e scandite ritmicamente di giorno in giorno. L`essere monaco a Melk è essere i guardiani del Male, purtroppo inconsapevolmente. Essere monaco a Melk significa credere più di tutti ed affidarsi all`Abate, significa anche equilibrare il più possibile la vita all`interno del monastero con i pochi contatti al di fuori di esso, nonché vivere con la consapevolezza di essere sulla bocca di tutti, per i continui misteri e le leggende che circolano sul luogo.
    _Dio e il Diavolo: sorprendentemente proposti ai lettori con leggera scrittura insieme a tematica forte. Nel libro dio è La Luce e per questo essa si manifesta in molteplici forme, più che di un dio buono si parla delle sue creature (come i draghi Albini e di Cristallo) e dei suoi mezzi, come l`acqua del Danubio. Per Cassini questo dio agisce attivamente, è tangibile in molte dimostrazioni e in molti culti passati, sembra nascondersi ma invece c`è sempre, basta solo saperlo e crederci.
    Mentre il Diavolo, il Male, la Tenebra, prende una forma più fisica, qualunque nome gli si dia o a qualunque credo sia associato, nel libro viene sempre e comunque ricondotto a Belial, signore oscuro dei Draghi Neri. Può far credere al lettore che egli stesso sia un drago o che si collochi su Zentress, ma non è mai esplicato questo concetto, sono solo dubbi e supposizioni.
    _Il credo Cattolico: visto come un credo della Luce, un modo di difendersi che gli umani adottano sulla Terra. Sempre presente ma intenzionalmente sviluppato nel suo lato pratico più che spirituale. Si ha invece un climax di quest’ultimo aspetto poco prima che l`Abate Vigard muoia, difatti Clemenzio ne fa spesso una questione di "quantità di fede". La rivisitazione della battaglia di San Giorgio con il drago è a mio parere molto riuscita.
    _Il Tempo: diverso, mutevole e a ritmo differente. Fra i mondi collegati a Zentress tramite la liquomanzia è facile imbattersi in molteplici creature a molteplici anni di vita. Ma il tempo è anche l`attesa di Belial per vendicarsi e conquistare la Terra, o l`attesa di Yerwinbaldus nelle acque del pozzo. Attesa è anche quella di Azhra e quella di Melk tutta.
    _Il prezzo da pagare: nulla in questo libro da l`impressione che i passi della vita debbano essere facili e semplici, a tutto difatti c`è un prezzo. Lo sa bene Azhra che per il figlio ha rinunciato al marito e ai suoi simili. Ma lo sa bene anche Yerwinbaldus che ha perso un`occhio nella sua furia cieca del primo combattimento contro Davesangelo. Anche il novizio Edgardo dovrà vivere con la macchia dell`omicidio e dell`inganno a se stesso per scusarsi.

    Per finire, consiglio questo libro a molti, soprattutto a chi vuole uscire un po` dall`ambito che costringe il fantasy ad essere associato a nani ed elfi.

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    Chiariamo subito che questi commenti non sono miei, dato che io devo ancora leggerlo questo libro.

    Comunque ho trovato anche il booktrailer di esso. Ecco qui:

     
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